Cattiva Coca Cola? Cattivo giornalismo, ricerca sospetta.

bibite sullo scaffale

Lo Spaccio

“Giornalismo”

Il giornalismo è spazzatura, punto. Poi c’è chi lo fa più subdolamente, e ci sono le cose fatte coi piedi.
Ecco, lo sbraco aumenta. Parecchie testate danno la notizia sulla Coca Cola che trovate qui riportata, più o meno in questa forma.

La Coca Cola è peggio delle sigarette, distrugge il DNA e fa invecchiare di 4 anni e mezzo.

Sentite la boutade: “La Coca Cola sembra essere davvero nociva per la salute. Come le sigarette.”

Questo articolo cita “gli ultimi studi scientifici” (!), pubblicati dall’ American Journal of Public Health… una rivista che il giornalista di Libero nomina ma evidentemente non ha controllato, altrimenti saprebbe che lo studio è uno solo, e non si riferisce alla Coca Cola.
Tantomeno dimostrerebbe che fa male come le sigarette!
In realtà ecco l’articolo:
http://ajph.aphapublications.org/…/10.2105/AJPH.2014.302151…

Secondo l’articolo, i ricercatori avrebbero osservato un invecchiamento associato al consumo di bevande gassate zuccherate.
Quindi anche l’aranciata o il chinotto, se gli americani lo bevessero, ma non la cola light.
Ma puntare il dito sul nome famoso, sul prodotto specifico, fa scalpore e attira click.

Perciò, a prescindere dalla rispettabilità dello studio, i nostri quotidiani ancora una volta hanno fatto disinformazione sensazionalistica. Figuratevi come vi fregano su altri argomenti, se non fosse stato solo per attirare visitatori curiosi come in questo caso, ma fosse stato uno studio su di un tema ideologicamente succoso… Meditate gente!

 

“Scienza”

E poi l’originale stesso non è che meriti molto rispetto…
L’articolo “scientifico” mostra una tipica ottusità formale, proprio di chi decide di concentrarsi col paraocchi su di un particolare perdendo di vista l’insieme. Confondendo, come spesso avviene, il metodo scientifico con l’empirismo di chi misura ciò che interessa e/o è più fattibile studiare, ma non azzarda interpretazioni sui limiti del proprio modello implicito eccessivamente semplificato.

Infatti a giudicare dall’abstract (non posso leggere l’articolo intero a pagamento), ha solo osservato (e diamo pure per buone le misurazioni) che i consumatori abituali di tante bibite zuccherate gassate invecchiano prima. Cosa che non avverrebbe per chi consuma la versione senza zucchero delle stesse bevande.
Il che, fino a prova contraria, dimostrerebbe solo che troppo zucchero fa male!
DATEGLI IL NOBEL DELLA MEDICINA!
:-O

Oltretutto un dato curioso, cioè che secondo le loro misurazioni un consumo significativo di bevande zuccherate non gassate invece non farebbe problema, non viene spiegato. Eppure questo dovrebbe fare drizzare le antenne. Puzza parecchio.
Può avere varie cause; la prima è che magari non fossero corretti gli adjustments per tenere conto delle diverse fasce di popolazione in base a reddito, malattie, stile di vita, età eccetera, o che abbiano fatto qualche altro sbaglio/modifica tendenziosa che abbia creato un dato falsato. Succede tutti i giorni.
Probabilmente vuol solo dire che il forte consumatore di bevande come la Coca Cola ha tendenzialmente abitudini poco sane. Mentre chi beve esclusivamente succhi di frutta, pure quelli molto dolci, ha una cultura tendenzialmente diversa e vita meno sedentaria.

Con buona pace dei giornalisti che giocano a dare la “notizia” rivoluzionaria.
Ecco come funziona la Ricerca oggi: cercare un risultato inaspettato e rilanciabile come sensazionalistico, collegando un danno biologico forse misurato, con una causa incongrua ma che sollecita reazioni.

A dare ottusamente retta a quanto dà ad intendere la rivista scientifica senza affermarlo, si dovrebbe pensare che la CO2 nelle bevande e gli zuccheri ivi contenuti sarebbero innocui da soli, nocivi se associati.
Roba da spedirli a calci.

lattina di coca cola, zucchero equivalente

La tua dose. Foto di Steven Depolo

DISCLAIMER: non sono un fan della Coca Cola e non ho interesse a difenderne il consumo.

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