Fa caldo, bevete molto

Anguria davanti una piscina

Acqua a me! Tanta acqua!

Osservazione bonus: fate il bagno subito dopo mangiato che vi fa bene!

 

C’è una tradizione consolidata nei telegiornali italiani: quando è estate e ci sono poche notizie, immancabile arriva il servizio in cui si scopre l’acqua calda (e l’aria calda, e il resto: tutto caldo). Le temperature sono molto alte, cari ascoltatori bevete molti liquidi, mangiate leggero ed evitare di uscire di casa nelle ore centrali della giornata, specialmente le persone anziane.

Grazie, anche quest’anno mi avete salvato la vita.

Non so se si faccia anche all’estero.

Io in effetti evito di guardare la TV da una quindicina di anni. Ma tant’è.

Poco tempo fa mia moglie, sentendo parlare di attentati terroristici che si susseguivano, si lamentava con nostalgia di quanto fosse meglio avere a che fare con queste notizie riempitive invece. Ma tanto i TG non ci avranno rinunciato neanche quest’anno.

 

Ma siccome è l’Assunta (non Ferragosto, l’Assunta), è festa. Fermiamoci un momento a contemplare il caldo, le vacanze e il mare.

Che mi porta ad un’altra fisima tutta italiana:

aspettare 3 ore dopo aver mangiato, prima di fare il bagno.

 

A grande richiesta mi occupo dell’argomento: ma ha senso?
Ricordo la tortura da bambino, cercare di finire il pranzo alla svelta e memorizzare l’orario prima di partire da casa; poi arrivare al mare e patire il caldo, un’attesa che sembrava infinita. Che poi, secondo interpretazioni, a volte le ore da far passare erano 4, per alcuni invece solo 2. Stranamente, cercando notizie sull’argomento, ho scoperto che molti siti parlano di 1 ora sola o addirittura 30 minuti.

Nella mia esperienza di bambino, di fatto il  numero di ore di attesa da sopportare è andato diminuendo nel corso degli anni, come una graduale concessione, fino all’adolescenza e alla commutazione della pena in un semplice sentirsi in colpa per il fatto di fare il bagno subito.

Bene, non importa. Non è vero niente, ovunque cerchiate su internet trovate la stessa risposta. Dice che non esiste al mondo un solo caso documentato di morte dovuta all’aver fatto il bagno dopo mangiato. 🙂

Ricordo che mi si diceva che con la digestione il sangue viene richiamato all’apparato digerente, e se ne ha meno a disposizione nel resto del corpo… questo può abbassare un po’ la temperatura degli arti, ma non pare esattamente un dramma. E’ vero che uno sforzo fisico molto intenso produce crampi, e teoricamente una digestione pesante potrebbe un poco incrementare il problema; ma i crampi non sono esattamente causa di annegamento. Se non nuoti bene e un crampo ti può mettere in crisi, meglio che non ti ci metti neanche, a stancarti in acqua; e aver mangiato pesante è l’ultimo dei tuoi problemi.

La parola magica era piuttosto “congestione”. Ovvero un blocco della digestione dovuto a shock termico, per colpa dell’acqua troppo fredda. Il tuo organismo reagisce portando più sangue al cervello, che è la priorità principale; di conseguenza può diventare insufficiente l’apporto all’apparato digerente, che si blocca; l’idea sarebbe che in preda a sintomi violenti perdi il controllo e non riesci a stare a galla.

Beh, i medici ci rassicurano: non è una eventualità specificamente legata al nuoto; porta certamente tremore, stanchezza, dolore, crampi addominali, nausea e infine vomito, ma questo avviene dopo qualche minuto, quindi uno ha tutto il tempo di chiedere aiuto e/o tornare a riva, perlomeno ha qualche minuto in più rispetto al tipico bagnante in difficoltà che rischia l’annegamento per altre cause.

Forse è colpa mia, ma non riesco a trovare riferimenti in Lingua Inglese a questo problema della congestione. E dire che ce l’hanno insegnato fin da piccoli: “attento a non bere acqua troppo fredda tutta di colpo, che ti viene una congestione!” Ma invece gli Americani (e gli Australiani, e…?) mettono per principio un sacco di ghiaccio in tutti i bicchieri (persino a volte, mi dicono, nel vino. Orrore!). Com’è che sono abituati a bere roba gelata e non gli fa problema? E’ un fatto culturale? Una bella congestione non gli viene mai?

Per completezza devo dire che ho anche scovato un articolo del 2011 che rilancia uno studio scientifico che sostiene di aver scoperto nuove prove che ribaltano tutto. Non lo linko perché è cattiva scienza. Cosa sostengono: esaminando i risultati di un certo numero di autopsie di casi di annegamento (poche decine), hanno rilevato che gli affogati accidentali avevano ancora cibo solido nello stomaco quasi nell’80% dei casi, mentre per i suicidi affogati si scendeva a non molto oltre il 40%. Da questo dato di dubbia interpretazione vorrebbero trarre una correlazione tra l’assunzione di cibo e il rischio di annegamento. A dir poco stiracchiata!

Direi che la differenza tra i due gruppi di soggetti può più semplicemente indicare una minore propensione dei suicidi per il pranzare poco prima di farla finita.

Triste dover affrontare questi argomenti proprio nel cuore dell’estate, in cui si pensa appunto a svagarsi ed essere spensierati. Parentesi chiusa.

 

In conclusione, non c’è pericolo a fare il bagno dopo mangiato.

Quindi state sereni e lasciate sguazzare i figli in pace dopopranzo, senza farli prima rosolare al sole (anzi, teneteli all’ombra). Passate parola. Liberate i bambini!

Ah, dimenticavo. Fa caldo, bevete molto!

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