XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A
Manifestazioni del Divino.

San Pietro Hippie dice: “Far out, man! Facciamo tre tende, si sta troppo bene qui… Cioè capisci, la nuvola, le visioni, psichedelico!” Credit: Fortnite by Epic Games, Fortnite Fandom Wiki
Eppure è chiaro che, nell’economia del racconto, anche le manifestazioni di potenza sarebbero parte del piano, e quindi dell’azione, di Dio stesso. Elia sa riconoscerlo, ma vede, sente che il suo incontro con Dio passa attraverso un gesto di maestà graziosa, un sapersi nascondere nelle cose piccole: una brezza gentile.

Perché è bello. L’incontro.
Gli rimane unicamente Dio. Ed ecco per lui un segno dolce.
Dimmi che sei padre senza dirmi che sei padre
Devo aggiungere qualcosa?
Gesù introduce un rapporto nuovo, più diretto con Dio Padre…
Prima di tutto il suo essere figlio in senso proprio, va bene. Ma anche l’essere Dio, letteralmente, Padre nostro: come una rivelazione d’amore.
Eppure, se da un lato tutta questa familiarità con Dio poteva apparire oscena ad un fariseo, beh… Questo episodio di Elia è uno dei segni suggestivi, del fatto che si preparava da tempo proprio questo tipo di rivelazione.
Dio è già padre di Israele, in molti modi e con molte prove nell’Antico Testamento, prima che la cosa venga propriamente messa nera su bianco ed estesa a tutti.
E forse cominciamo a vedere bene, qui, come sia proprio quello della paternità il modello più costruttivo e profondo, da adottare necessariamente per un Dio d’amore.
Potenza che sa quando trattenersi, che ti stimola a crescere, ti punisce quando necessario, ma ti vuole bene e sa essere tenero.
Checché ne dicano le invasate del femminismo ed ogni tipo di loro fiancheggiatore, c’è un valore in questo modello, splendidamente asimmetrico.
Impariamo a rispettare il Dio-papà e a perpetuare come possiamo un sano modello di paternità, virilità, forza consapevole.
