L’insipienza di Mentana

I maestri che ci ritroviamo… Enrico Mentana evidentemente non sa padroneggiare il mezzo social media, o semplicemente sta invecchiando male: accumula sfondoni e se la piglia con i detrattori. Forse vuole rincuorarci in maniera indiretta: chiunque, con un po’ di fortuna, può arrivare ad essere un giornalista tra i più quotati. Intendiamoci: è normale, nella sua posizione, essere oggetto di commenti e risposte di lettori ostili che spaziano tra l’insulso ed il demenziale. Ed in quantità insopportabili. E poi ci sono quelli che trascendono. Il mondo è pieno di cretini, che oggi hanno sempre più voce. Ma assumere il ruolo del blastatore che dall’alto della sua posizione irride e umilia…

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Diverbio immaginario sull’aereo svedese*

*Lo so, tecnicamente sarebbe un aereo turco in Svezia… Questa studentessa, che risponde al nome di Elin Ersson, è diventata famosa per aver inscenato una protesta contro l’espulsione di un Afgano dalla Svezia: si è imbarcata sull’aereo di linea con cui lo stavano facendo uscire dal paese e si è rifiutata di sedersi al proprio posto impedendo il decollo, registrando anzi la sua protesta in un bel video Facebook, immediatamente diventato virale. Deve essersi sentita super-orgogliosa della bravata, mentre documentava con le lacrime agli occhi la sua vittoria: le autorità dell’aeroporto di Goteborg avevano ceduto e fatto scendere dall’aereo l’uomo. Eppure siamo nel 2018: i giovani della sua età non…

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Ma le vittime del terrorismo contano qualcosa?

Questo è uno di quei luoghi comuni che periodicamente risaltano fuori dalla coscienza collettiva dei progressisti: i pericoli rappresentati dal terrorismo “sono stati gonfiati in maniera esagerata”. Barack Obama era solito citare la statistica secondo cui un americano corre molti più rischi di morire scivolando nella vasca da bagno piuttosto che per mano di un terrorista. A partire da questo aneddoto un articolo del New York Times di un anno fa veniva a spiegarci come noi esseri umani siamo incapaci di valutare correttamente i rischi, reagendo in maniera incontrollata ad una banale esplosione all’aeroporto, mentre non riusciamo a cogliere il pericolo serissimo rappresentato dal Climate Change™. Ovvero dal cielo che ci…

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Puoi credere ai tuoi occhi nell’Era dell’Immagine?

AVVISO: alcune foto qui riportate potrebbero risultare troppo cruente per un bambino.   Nel mio ultimo post ho messo in evidenza quanto sia facile innamorarsi di una interpretazione arbitraria dei fatti, specialmente se mette in cattiva luce qualcuno che disprezziamo e/o serve a sentirci quelli più furbi degli altri che hanno capito tutto. Ma nella nostra società mediatica, bombardati da messaggi, foto e video scelti e limati per catturare la nostra attenzione, dove le modelle hanno i corpi photoshoppati e vedi tizi che twittano tranquillamente da una zona di guerra allegando dei filmati impossibili da verificare, sorge una nuova domanda. Possiamo credere a ciò che vediamo?   La verità è sfuggente. Inganni. Eventi…

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Le stranezze dell’attentato di Berlino e la tentazione di ricamarci su

2 scene. Babbo Natale sul camion commerciale artefaatto, il Natale di sangue col camion che ha ucciso a Berlino

Contrasti   Ormai anche la guerra vive di immagine. L’ISIS produce una rivista patinata con cui insegna a compiere azioni atroci con una raffinatezza editoriale da fare invidia al National Geographic. Il terrorismo recluta adepti attraverso i più vari canali internet, e vive di immagini, video propagandistici, riprese di esecuzioni lungamente provate e riprovate su condannati ormai rassegnati ed inermi. Attaccare il Natale è un atto simbolico nettissimo. Attaccare un mercato di Natale è ancor più azzeccato, perché colpisce l’immaginario tanto quanto centra la natura di questa festa occidentale di massa (compere e non preghiere). Per questo ho scelto di aprire con una immagine netta, di contrasto: da un lato il…

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I veri terroristi sono: […]

Terrorist Nidal Hassan contrapposto a simbolo del Tea Party

Un veloce commento sulla classica notizia che mi fa salire la pressione arteriosa. Fort Hood Ignored Nidal Hassan, Now Warns of Tea Party Terror Threat Daniel Greenfield riporta di una straordinaria coincidenza. Due situazioni estreme che coinvolgono sempre la stessa base militare americana di Fort Hood. Scena 1: Nidal Hassan, un ufficiale dell’esercito Usa, musulmano, dopo aver dichiarato apertamente per anni di stare dalla parte dei terroristi, anche in una presentazione Powerpoint di fronte ad altri ufficiali che facevano finta di niente tossicchiando, e dopo aver coltivato legami con un imam coinvolto negli attentati dell’11 settembre, a novembre 2009 si mette a sparare all’impazzata sui soldati della sua stessa base…

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