Il Papa: a Pasqua Comunione anche ai pagani

L’esperimento in Nuova Guinea.

Missionari cattolici, Papua Nuova Guinea

Giovani missionari incontrano non-cristiani a Papua

L’ultimissima trovata della Chiesa in uscita di Papa Francesco: in via eccezionale, in occasione della Pasqua, offrire a tutti, indistintamente, la possibilità di accedere all’Eucarestia. Non solo ai divorziati risposati o agli appartenenti a denominazioni protestanti. Anche ai non Cristiani e ai non credenti. Perlomeno se vivono a Papua.

Stamattina, durante la Messa di Pasqua, migliaia di persone che non avevano mai ricevuto prima Gesù nell’Eucarestia sono stati accolti nelle chiese di Papua Nuova Guinea come ospiti d’onore, offrendo loro la possibilità di entrare fisicamente in contatto con Dio.

 

Come annunciato da Caleb Eupistos, Vescovo Ausiliare di Port Moresby, che ha spiegato l’iniziativa alle agenzie di stampa locali, inclusa cathnews.pg, il presente esperimento è stato pensato come progetto pilota, per verificare la risposta del pubblico. L’obiettivo sarebbe di estendere in futuro questa concessione pasquale all’intera Chiesa Cattolica, forse già fin dall’anno prossimo.

 

Tutto ebbe inizio il Novembre scorso, quando Francesco Panfilo, Arcivescovo di Rabaul, e Samson Liggelowige, Vescovo di Mudah Tertipu, allo scopo di preparare la prossima Visita ad Limina a Roma con Papa Francesco, hanno espresso in una lettera al Papa le loro preoccupazioni, focalizzandosi sulle sfide dell’evangelizzazione nel Paese. Nelle parole di Liggelowige:

Troppi pagani, specialmente al Nord, sono ancora schiavi della superstizione; la loro impressione riguardo ai Sacramenti Cattolici è distorta dai sospetti, in alcuni casi persino paure, dato che pensano che i nostri riti possano evocare spiriti maligni. Volevamo riuscire a convincerli che non si tratta di magia, né di cannibalismo nel caso dell’Eucaristia.
Uno dei nostri catechisti ha avanzato una proposta folle: perché non facciamo loro provare la Santa Comunione, giusto una volta sola, per dimostrare che non c’è nulla di male?
La Grazia di Dio potrebbe addirittura ispirarli, per questa via, ad entrare nella nostra comunità.
Pian piano l’idea ha cominciato a piacerci. Non era poi così folle.
Abbiamo deciso di chiedere formalmente al Santo Padre il permesso per attuare questo piano.
Dopotutto Gesù diede Sé Stesso a tutta l’Umanità, liberamente

Nessuno può dire quanti frutti potrà portare questa iniziativa, in ogni caso conveniamo che sia opportuna per dimostrare al mondo il nostro impegno verso la piena inclusività, come Cristiani.

 

La reazione alla proposta da parte di Papa Francesco è stata entusiastica: in una lettera scritta di suo pugno li ha incoraggiati ad andare avanti. Soprattutto ha aggiunto che desiderava che questa usanza diventasse una concessione annuale in occasione della Pasqua, pensata per accogliere non solo gli animisti, ma chiunque desideri conoscere Gesù, anche se ateo; con una attenzione particolare per i fratelli separati nella fede, appartenenti a Chiese non cattoliche.

Papa Bergoglio:

L’Eucaristia per gli Uomini di Buona Volontà diventa l’occasione per chiedere alla Grazia di Cristo di guarire le ferite che sfigurano il volto dell’Umanità, per unirci tutti assieme in una grande famiglia, nell’amore.

 

L’iniziativa ha ottenuto un notevole riscontro di pubblico, inclusi -in alcune parrocchie rurali- animisti bardati per l’occasione con i loro costumi tradizionali.

 

Ci sono state però anche dimostrazioni di aperto dissenso.

Monsignor Forbes Sta Koppig, portavoce di un gruppo di tradizionalisti di Port Moresby, ha condannato la nuova pratica come blasfema:

 

Non si può dar via il Corpo di Cristo così, come se fosse una scriteriata campagna pubblicitaria “Pane gratis per tutti!”  E’ una profanazione!
Voglio dire, ho visto in una parrocchia uomini che venivano verso l’altare completamente nudi, indossando solo una koteka (astuccio penico, NdR.) e a volte una camicia.
Sarebbe questo il modo di mostrare rispetto per Cristo?

 

 

Il Vescovo Eupistos si è rifiutato di commentare la sfuriata, dicendo solo: “Conosco Sta Koppig personalmente, la sua reazione non mi sorprende e lo considero tuttora un amico. C’è posto per tutti nella Chiesa.”

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