La bacchetta magica di Trump

Non è quella che pensate.

 

NON E’ L’ECONOMIA.  C’è stato un gran parlare della bacchetta magica di Trump nel risollevare l’economia, ma ciò che conta veramente è il cambiamento più radicale che nasce dal suo approccio controcorrente. L’economia che tira è solo una conseguenza.

 

Nel mio ultimo articolo ho raccontato la sinistra americana violenta e scollegata dalla realtà, a partire dai facinorosi scatenati per le strade, per arrivare ai papaveri di Washington DC, abitanti della Palude della Politica Corrotta (il citatissimo Washington Swamp).
Eppure, insisto, Trump si è rafforzato. Lo ha fatto pur avendo perduto il controllo della Camera dei Rappresentanti, passata ai Democratici.

Possibile?

Domandavo infatti:

Cosa fareste se un buon 40% dei cittadini del vostro paese fosse ormai abituato all’idea che siete letteralmente paragonabili ad Hitler?

Un regime repressivo riconoscibile per il fatto che chiunque può attaccare il Presidente impunemente. Anzi, si ricevono lodi per il coraggio dimostrato attraverso tale atto di spavaldo conformismo.

Come predetto da Scott Adams e riportato a suo tempo dal sottoscritto:

Man mano che Trump smentisce le previsioni dei critici, questi ultimi devono comunque preservare l’immagine di sé che si sono costruiti, di chi la sapeva lunga e aveva previsto l’avvento di questo nuovo Hitler. Per questo manifesteranno allucinazioni come mai ne avete viste prima. Sarà una roba memorabile.

Sarà particolarmente divertente osservare questo fenomeno perché ben raramente incontriamo situazioni dove i fatti smentiscono le allucinazioni in maniera così drastica.

 

Eh ma allora come si fa a ragionare con gente del genere?

La risposta sorprendente tirata fuori dalla manica di Trump: si risolve col dare loro maggiore potere!

 

Lasciate che mi spieghi.

 

In teoria il Presidente guidava un partito con in mano entrambe le Camere, quindi avendo in mano sia il Potere Esecutivo che quello Legislativo. Dato che il Giudiziario si suppone non interferisca, avrebbe avuto tutto il potere necessario (e possibile) per attuare le sue riforme.
Ma perdendo la Camera ora i Democratici potranno bloccarlo.
Questa, ripeto, è solo teoria.

 

In pratica

 Sebbene non inserite nella classica formulazione della separazione dei poteri come codificata da Montesquieu, le forze 1.della burocrazia statale, 2.del mondo della cultura e 3.dei media, che per di più operano in sinergia, sono saldamente nelle mani dei Democratici: un blocco solidissimo la cui fortuna sembra non poter tramontare. Mantenere questo tipo di controllo a lungo significa pesare MOLTO più dei famosi tre Poteri dello Stato.
Perciò chiunque si collochi a Destra sa di dover affrontare una strada in salita. Verissimo anche qui da noi nel Belpaese.
Ma Donald & I Pericolosi Sovranisti oggi affrontano il nemico a viso aperto.

 

check-mark Il potere Giudiziario è meno estremizzato in confronto ai media, ma comunque inquinato da livelli insostenibili di incompetenza e di attivismo politico (forse, azzardo, meno politicizzato che da noi).
Ma ora che la Corte Suprema è saldamente in mano ai Repubblicani da questo lato la Destra e chi tiene alla Costituzione può finalmente dormire sonni tranquilli.

 

check-mark Il Senato vede un leggerissimo incremento della maggioranza Repubblicana. Ma c’è di più: ora nel partito molti anti-Trumpiani si sono ritirati dalla politica, sono stati trombati alle ultime elezioni o sono morti (John McCain). Per questo il Presidente ora può contare su di un sostegno effettivo, oltre ad essere messo al riparo da manovre ostili su questioni delicate come una ipotetica messa in stato d’accusa o per nomine alla Corte Suprema.

 

 Continuerà invece con vigore l’ Indagine della Commissione Mueller. Un circo di abusi di potere che fornirà ai gallinacci più starnazzanti dei grandi network tutto il materiale necessario per le loro sceneggiate contro il Nostro. Ma il ruolo principale di questa commissione speciale d’inchiesta (che in teoria dovrebbe scoprire fantomatiche interferenze dei Russi sulle elezioni del 2016) è quello di coprire le tracce lasciate da quegli elementi del Governo Obama, del Dipartimento di Giustizia, dell’FBI che avevano organizzato una campagna di spionaggio contro Trump, contro ogni legalità.
Infatti ogniqualvolta un politico o funzionario (figlio della melmosa palude della politica) sarà chiamato a collaborare o testimoniare su questi abusi, potrà rifiutarsi di rispondere o comunque fare ostruzionismo con la scusa che sta proteggendo informazioni riservate di pertinenza del gruppo di Mueller. Una mano lava l’altra livello 2. Per questo l’obiettivo di questa Commissione e gli eventi da indagare sono mantenuti vaghi, amplissimi ed anzi illimitati: così possono mettere mano ovunque (e in più sperano di trovare qualcosa, qualunque cosa, da usare contro Trump).

 

check-mark La Camera come il Senato sta gradualmente liberandosi dei politici Repubblicani del vecchio regime. E ora la novità è che stanno all’opposizione.
Il Carotone Miliardario aveva un problema enorme: pur essendo il presidente era circondato da gente che fingeva solo di stare dalla sua parte, ostacolandolo. Ora perlomeno dovrà affrontare dei nemici che lo attaccano alla luce del sole. Così diventa più facile prenderli di petto e controbattere. E perché no, aprire anche delle trattative!
Qualunque persona sensata preferisce un nemico visibile ad un falso amico che ti pugnala alla schiena.
A maggior ragione si troverà meglio il nostro Maestro Persuasore™ che sa come affrontare i peggiori squali della finanza di New York, quindi si mangia a colazione il politico della capitale, abituato ad approvare passivamente le leggi che gli vengono passate già pronte dai lobbisti, e a fare poco altro se non apparire. Insomma, in una gara senza trucchetti, a viso aperto, Donald li distrugge.

 

Anche qui da noi è forte il partito delle Vedove di Trump. In America i “critici da destra” come Ann Coulter lo attaccano per non aver mantenuto le promesse della campagna elettorale, come la costruzione del muro al confine col Messico. Ma questo è esattamente quello che volevano ottenere i boss del Partito Repubblicano: lasciar passare à nuttata, aspettare che tramontasse il fenomeno pittoresco dal ciuffo ribelle, per poi ricominciare tranquillamente come prima. Per questo l’obiettivo era fare il meno possibile.

Ora sì i Dem avranno un programma in netto contrasto col suo, ma il Presidente ha il potere di veto sulle leggi. E ora li può mettere in mezzo: devono fare qualcosa (che ultimamente non è proprio la loro specialità).

Immaginate una proposta di patto da parte di Trump: gli concede una bella amnistia generale per gli immigrati irregolari, ma solo quelli che lavorano e non hanno avuto guai con la legge (cosa che anche lui vuole, perché non si sognava proprio di far deportare a forza milioni di persone, con tutte le prevedibili conseguenze); aggiunge sul piatto una riforma carceraria che magari avrebbe attuato comunque e che non sposta granché ma fa immagine. In cambio gli lasciano chiudere le frontiere con il suo bel muro.
-Se accettano ottiene precisamente ciò che ha sempre voluto, fin dall’inizio della sua candidatura! In più fa il figurone di chi produce risultati concreti, riuscendo ad unire anziché dividere. E si sgonfia il mito propagandistico del “pericoloso autoritario, novello Hitler/Orange Man Bad“.
-Se si chiudono a riccio e non accettano l’offerta gli elettori possono convincersi di chi cerca di essere ragionevole e chi sa solo dire di no. Ed ecco che per il 2020 c’è già pronta la volata per la rielezione: ci vuole una maggioranza forte per sostenere l’unico che si comporta da adulto responsabile.
Comunque vada vince (o come dicono laggiù, Win-Win).

 

check-mark A proposito della Camera dei Rappresentanti, è stato un piccolo colpo da maestro il suo ricoprire di elogi la leader Democratica Nancy Pelosi ed anzi prometterle sostegno nella sua elezione a Speaker of the House (Presidente della Camera).
Non c’è niente da fare, persino io l’avevo sottovalutato: Donald è un fuoriclasse.

Sì, perché la Pelosi (di origine italiana come dice il nome, ma è l’unica caratteristica apprezzabile) è una figura politica decotta, quasi imbarazzante. Con il suo atteggiamento da moralista moderna, il pelo sullo stomaco da politico navigato, la classica ipocrisia della “Cattolica” progressista pro-aborto e la sua fredda empatia di facciata davvero non riuscivo ad immaginare la si potesse ancora candidare per un ruolo di primo piano.
Ma ecco perché Trump è il maestro ed io non sono che un misero osservatore esterno. Mossa in controtendenza: dato che la vecchia arpia era debole di fronte all’opposizione interna, alle nuove leve assetate di potere ed influenza, perché non aiutarla promettendole i voti che le mancano dal suo partito, per essere eletta nella carica? Così si rafforza un nemico debole, che sarà un problema per i suoi, creando divisione.

Il bello di questa strategia è che non solo sta così alimentando le faide interne, tra i radicali socialisti (come la cretinissima Alexandria Ocasio-Cortez) ed invece i moderati  eletti in zone del paese più centriste.
Ma anche qui distrugge la propaganda che lo demonizza come l’Uomo Nero (anzi, vista l’estetica, arancione): come potrebbe la Pelosi continuare imperterrita a dargli contro con la bava alla bocca dopo una mossa di avvicinamento come questa?
Una bella trappola.

 

check-mark Trump ora si sente più forte: per questo ha potuto sollevare dall’incarico di Attorney General (ruolo che per semplificare possiamo considerare equivalente al Ministro della Giustizia) Jeff Sessions immediatamente dopo le elezioni, e oltretutto ha scelto come sostituto temporaneo per il ruolo un certo Matthew Whitaker, poco noto persino agli Americani che seguono la politica.

Whitaker era solo il Capo del Personale nel Dipartimento della Giustizia che -almeno per ora- passa nelle sue mani. Ma è stato scelto perché di lui ci si può fidare, è dalla parte di Trump.
Secondo la prassi il bastone del comando in quel Dipartimento così critico avrebbe dovuto invece passare al vice del silurato Sessions, ovvero Rod Rosenstein. E quindi immaginate le critiche feroci da parte della stampa per una scelta anomala.

Ma mettiamo ordine. Sessions è uomo onesto ma non è riuscito ad essere incisivo in un ruolo delicatissimo. Per ragioni formali si era autoescluso dall’occuparsi dell’affaraccio montato ad arte contro Trump, l’indagine sulle presunte interferenze russe. Che alla fine è stata un quasi-golpe politico-giudiziario, anche se al rallentatore.
Con Sessions tagliato fuori ha guidato le danze proprio il vice, Rosenstein, che anche le pietre sanno che sta dalla parte dei mostri della palude di Washington.
Chiaramente i media ci marciano quando fanno gli indignati per questo avvicendamento: stanno manipolando la percezione del pubblico, raccontano una storia falsa. Sanno invece che Trump aveva già le mani assurdamente legate così. Figurati se non può neanche ogni tanto cercare di nominare gente che non faccia di tutto per sabotarlo!

Come messo in evidenza da Sundance del sito the Conservative Treehouse, la nomina di Whitaker potrebbe servire a far emergere un po’ di sporco da sotto il tappeto, impedendo che qualcuno da dentro il Sistema manipoli il dossier che sarà compilato dall’ Inspector General sullo spionaggio effettuato ai danni di Trump. Mi rendo conto che è una storia un po’ intricata per chi non la segue normalmente, ho solo cercato di dare una idea generale del tipo di problemi.
Nella circostanza il buon Trumpone ha messo le mani avanti in un paio di tweet non richiesti, dicendo che non conosce personalmente Whitaker. Metti che li accusano di essere in combutta quando invece si tratta per una volta di cercare di fare luce.

 

Trump si rilancia?

Anche se per molti versi gli ultimi due anni sono stati un successo spettacolare (sia sul piano dei risultati in politica estera, che per il boom economico ottenuto a dispetto dei critici), il presidente degli Stati Uniti non è ancora riuscito a tenere fede alle promesse più importanti e ha molta strada da fare. Privo di vero sostegno da parte dei Repubblicani che conta(va)no, attaccato e demonizzato in maniera clamorosa dagli altri, anzi nel mirino come un personaggio da rimuovere ad ogni costo e con ogni mezzo, tenendolo sotto scacco sotto l’accusa di tradimento ogni volta che si mostrava vagamente amichevole con Putin…

Oggi sembra che possa superare queste secche giocando d’astuzia: proprio l’estremismo dei suoi avversari potrebbe essere la chiave.
Infatti non possono mantenere all’infinito un atteggiamento da visionari, che urlano come bestie ferite di fronte al nuovo regime fascista e razzista. Non mentre il mostro arancione continua a macinare risultati positivi per il paese, riesce a migliorare le condizioni di vita delle minoranze nei ghetti più poveri e tende la mano agli avversari cercando la pace!

 

Un possibile rilancio (!) di fronte a quei massimalisti che si sono disamorati quasi subito dopo la sua elezione, riscontrando che non riusciva a sconfiggere tutti e subito agendo da solo. Ehm…
E che però non del tutto a torto lo hanno osservato sino ad oggi prigioniero dei consiglieri che gli dicono in che direzione muoversi. Vediamo quanto riuscirà a districarsi man mano che estenderà il suo controllo.

 

Ci sarà da ballare parecchio e molte cose possono andare storte.
Del resto lui sa di non potersi fidare praticamente di nessuno, eppure sarebbe essenziale avere persone valide al suo fianco.
In più, aspetto cruciale, l’economia mi aspetto che volga al peggio.

Ma il maleducato magnate rappresenta ancora la nostra arma migliore. E sa come battersi.

 

 

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