Mi arrendo, liberalism is a mental disorder indeed.
Guardate questo video, diventato virale su Facebook come se rappresentasse un trionfo del progressismo contro i soliti sovranisti razzisti eccetera.
A parte le battutine e gli straw man arguments, rimarranno si e no 4 affermazioni. E sono totalmente prive di senso, ma nel marasma le fa passare come “dati”…
“Carta manent” ci dice la tapina…
Beh, avrà fatto il classico…
Daniela Baldassarra ha capito tutto e lo spiega in maniera divertente, da seguire fino alla fine.
Posted by Dario Vallone on Saturday, September 8, 2018
Oh, intendiamoci. Gli straw men, letteralmente “uomini di paglia”, ovvero avversari di comodo usati per non discutere davvero le ragioni della controparte, non sono del tutto inventati.
Sicuramente una persona così chiusa nella sua apertura attirerà un sacco di insulti e commenti sgradevoli da parte di persone poco profonde e volgari, e alcune pure potenzialmente violente. Gente che un domani potrebbe davvero fare del male e finalmente incarnare il tanto evocato fascista, proprio come tanti antifascisti che non solo in Italia sono passati alle vie di fatto.
Ma non si ragiona in funzione di quel che dicono i peggiori ed i violenti.
Si ragiona per disinnescare la violenza, non per alimentarla, preda delle proprie allucinazioni.
Come purtroppo fa questa tipa che pare risponda al nome di Daniela Baldassarra. Il gioco è convincere ancora una volta i suoi di essere parte di una umanità irrimediabilmente superiore. Nell’operazione si tirano i nervi agli avversari. Sghignazzando fieri.
Il succo quale sarebbe? La Teresa Mannino dei poveri sfodera le 5 argomentazioni che seguono (beh, la quinta…)
1. Violenze.
Circa il 75% delle violenze sulle donne avviene tra le mura domestiche, per mano di chi quelle donne dovrebbe proteggerle: mariti e fidanzati
Quindi, dice la tapina,
ho scoperto che i fenomeni dell’immigrazione e della violenza sulle donne sono totalmente sconnessi
Non meriterebbe commenti ma facciamo lo sforzo.
Rendersi conto che ci sono fenomeni complessi, con molte concause, effetti di retroazione, non significa affatto aver dimostrato che immigrazione e violenza sono “totalmente sconnessi”.
Prescinderò da qualunque verifica sulle statistiche effettivamente pubblicate perché è giusto dimostrare che sragionamenti di questo tipo si possono distruggere a prescindere dalle conoscenze specifiche. Perché è cruciale imparare a smontare perlomeno le bugie tanto grandi che non è necessario avere conoscenze specialistiche.
L’allarme sociale oggi è per l’extracomunitario che aggredisce le donne in strada; se guardiamo alla “normalità” del nostro paese, però, tre quarti delle violenze avvengono a casa; si presume in schiacciante maggioranza il colpevole sia un Italiano. Prendiamo per buona la proporzione presentata.
La sovrapposizione tra violenze da parte di cittadini italiani e quelle che avvengono in casa è magari grande ma temporanea ed incidentale.
Nel quadro generale ci sono gli Italiani, poi gli stranieri residenti provenienti da paesi avanzati, quelli da paesi poveri ma ben inseriti ed infine gli immigrati di nuova ondata, in maggioranza senza titoli per restare.
Facile ad esempio abbellire le statistiche presentate per difendere questi ultimi, quando nel dato aggregato pesano moltissimo gli stranieri ben inseriti. (Abbiamo visto questo trucchetto impiegato quando si valutava il contributo degli stranieri all’economia.)
Poi ci sono i crimini sessuali, denunciati e non, commessi da estranei oppure da familiari. Andrebbero studiate le casistiche per ciascuna delle categorie di cui sopra.
Basta con le semplificazioni interessate.
i. preoccupa l’importazione di centinaia di migliaia di giovani maschi privi di compagne, da culture che ci disprezzano profondamente e non dimostrano di essere sufficientemente avanzate da portare rispetto alle donne. Non vengono inseriti ma abbandonati in uno stato di dipendenza, ignoranza e contiguità con la criminalità organizzata. Tutto questo non può che favorire un peggioramento del comportamento tipico, oltre ad una esplosione del numero di potenziali criminali (sinergie e massa critica: se il tuo orizzonte è pieno di spacciatori, auto rubate e finestre vandalizzate, per conseguenza aumentano anche gli stupri). Con che faccia si può voler minimizzare il problema parlando d’altro?
ii. Se il caso peggiore possibile è quello dell’immigrato illegale, con che faccia si difende proprio questa forma di immigrazione?
iii. Se la propensione al crimine, ed in particolare allo stupro, è molto più elevata tra gli immigrati (diciamo un 6-7 volte di più) piuttosto che tra gli Italiani, con che faccia possiamo sostenere che dobbiamo piuttosto preoccuparci dei crimini commessi da Italiani, solo perché questi ultimi per ora sono più numerosi?
iv. Le violenze in casa… quante sono le violenze non denunciate? Non è forse vero che la violenza sulla donna ad opera di familiari viene denunciata ancora meno se la famiglia è di cultura tribale, primitiva o, peggio, islamica?
Figuratevi: se l’allarme è già alto per la violenza facile da rilevare, quella verso estranei, che pure è per sua natura limitata dal rischio di essere perseguiti, quanto più grande potrà essere il dramma quando milioni di famiglie conterranno un “nuovo italiano” violento per cultura, protetto dagli sguardi indiscreti dalle mura domestiche!
v. Abbiamo un problema in aumento clamoroso che ha cause evidenti, ma dovremmo piuttosto evitare di parlarne, per dedicarci invece ad un problema cronico che non sappiamo come provare a risolvere: ci si limita allo slogan di denuncia per sentirsi “femministe”.
vi. E se proprio volessimo capire le cause delle violenze domestiche in Italia, guardando in faccia alla realtà anche se non piace?
Scopriremmo che il problema più grave non è il perdurare tra gli Italiani di un fondo di sottosviluppo, che pure a volte ancora pesa. Il dramma vero viene dalla cultura moderna della sinistra, quella in cui la Baldassarra sguazza: dove al posto del marito ci può essere un convivente, o come lo chiama lei eufemisticamente un “fidanzato”. Perché la famiglia “tradizionale”, si sa, è una roba sorpassata, e ce lo insegnano in tutte le salse fin da piccoli. I figli crescono spesso senza padre, senza regole né disciplina.
Una generazione tirata su a pornografia e rivendicazioni, convinta che le donne siano sempre disponibili e la vita sia una lotta alla ricerca del piacere immediato. La morale invece, una parolaccia.
Avete fatto questo disastro, ed ora volete buttare via le vostre belle cavie per sostituirle con degli altri!
2. Depravazione degli Italiani
Inoltre secondo la Baldassarra gli Italiani sarebbero in testa alla classifica mondiale dei pervertiti criminali che praticano turismo sessuale, altro che lamentarsi degli immigrati!
Ora, prima di tutto questo dato mi incuriosisce in sé, ho fatto una breve ricerca (breve perché non è il tema di questo articolo e dopo un po’ non se ne usciva più).
Determinare la nazionalità di chi compie questi delitti, compresa la maggioranza che non viene mai incriminata, non è certo semplice. In lingua inglese non ho trovato nulla al riguardo.
In lingua italiana invece gli articoli che ci svergognano come Italiani, campioni mondiali dello sfruttamento di minori, si sprecano. Ma sembrano tutti puntare ad una unica fonte, una ONG impegnata (lodevolmente) contro questi traffici: una certa Ecpat.
Curiosamente però la “classifica” dei peggiori non viene mai fuori da alcuna fonte precisa. Perlomeno non ne ho trovate io.
La stessa Ecpat sul suo sito mette in evidenza un articolo sull’argomento dove non si cita la statistica così controversa, che rimanda ad un articolo del Corriere della Sera (!) per approfondimenti…
A sua volta l’articolo del Corriere presenta una infografica dove sulla cartina sono indicate le principali nazioni da cui provengono questi delinquenti; c’è l’Italia, come ci sono le altre nazioni europee più popolose. Ma è normale che ci siano più pedofili ed abusatori di minori in Francia che in Lussemburgo!
Il “primato” negativo dell’Italia viene affermato in una semplice frase dove si elencano le nazioni in questione (alle europee si aggiungono Cina e Giappone). Presentata in questo modo è una “statistica” che puzza, perché sembra provenire da una fonte che sa di non poter quantificare ed evita di farlo.
Il Fatto Quotidiano riporta che secondo un rapporto Unicef in Kenia i primi in assoluto tra gli sfruttatori di minori, dopo i locali, sarebbero gli Italiani. Ma il Kenya potrebbe non essere rappresentativo (lo sviluppo di questo tipo di traffici dipende dalla diffusione di voli a basso costo verso determinate mete).
Soprattutto va detto che per ogni 3 Italiani presunti colpevoli la stessa ricostruzione statistica trova 2 Svizzeri.
Allora qualcosa non torna: in base alla popolazione delle due nazioni, infatti, dovremmo trovare qualcosa come 0.41 Svizzeri, non 2. Se ci basassimo sul solo Kenya perciò la propensione degli Svizzeri al turismo sessuale sarebbe dunque quasi 5 volte quella degli Italiani!
Vedi alle volte le statistiche che ti combinano…
Certo, è brutto affrontare argomenti atroci da angolazioni secondarie, che non toccano la sostanza del problema.
Ma visto che ci la signora ci ha trascinato qui: vediamo come la realtà sia più complessa di quel che sembra.
Esiste il rischio fondato che queste depravazioni siano un poco più diffuse in Italia che in altri grandi paesi, ma non esistono dati precisi. Allo stesso tempo è più che prevedibile che molte nazioni più piccole abbiano un tasso di incidenza di abusatori decisamente più alto di quello italiano!
Quindi altro che dire “gli Italiani sono i peggiori di tutti”!
i. Fino a prova contraria, per quanto detto, il dato che il video presenta come cruda e pesante realtà è falso ed ingannevole.
ii. non si può attaccare chi non si è macchiato di crimini, ed è preoccupato per l’importazione di criminali in grande quantità, dicendogli che pure lui è colpevole perché altri Italiani, non lui, hanno commesso crimini. E che è, se uno straniero stupra o fa un attentato è solo un malato di mente che non ha colpe e comunque non bisogna generalizzare, invece se c’è un criminale italiano quello rappresenta tutti noi?
iii. Il fenomeno epocale dell’immigrazione di massa non è solo italiano, quindi non ha senso dire “gli Italiani sono peggio dei Tedeschi” (ammesso che sia vero) perché allora cosa puoi dire ai Tedeschi che si lamentano pure loro per l’invasione?
iv. Sarebbe di nuovo interessante fare uno studio sociologico sulle cause di questo turismo sessuale. E torniamo allora al punto 1.vi di cui sopra: la non-cultura post-68 del “vietato vietare”, il mantra dei moderni corsi di educazione sessuale: “non è possibile pretendere che un giovane si sappia controllare”…
La sinistra trionfante pretende pure di rinfacciare i propri disastri agli avversari.
3. Lavoro.
La disoccupazione non avrebbe nulla a che fare con l’arrivo di migranti, dice la B., perché un lavoro adatto a chi ha due lauree un immigrato non ce lo toglierebbe certamente! A meno che noi Italiani non vogliamo andare a raccogliere pomodori…
a spezzarsi la schiena nei campi per pochi spiccioli al giorno
E qui si cade nel becero perché l’autrice del video crea la semplificazione più estrema e superficiale: da una parte il lavoro per chi ha due lauree, dall’altra la bassa manovalanza.
Nella realtà questa retorica sinistra degli immigrati che farebbero lavori massacranti al posto nostro perché noi non li vogliamo fare non solo non regge ma è un autogol. Chissà perché continuano a tirare fuori questa immagine, da Alessandro Gassman in giù, degli schiavi neri del XXI Secolo che raccolgono i pomodori per noi… e dovremmo ringraziare…
Ancora non l’avete capito che il futuro non è nel lavoro servile sottopagato, se pure non ve ne fregasse niente delle condizioni di vita dei sottoproletari che un tempo dicevate di rappresentare?
Nel Nord Italia la raccolta dei pomodori è interamente meccanizzata! Ma credete davvero che si possa creare competitività e sviluppo rimanendo ancorati al lavoro manuale privo di specializzazione?
Abbiamo un Sistema Università che funziona male e sforna pochi laureati; su facoltà importanti c’è pure il numero chiuso, al contrario legioni di ragazzi conseguono lauree inutili.
La metà dei laureati ormai fugge subito all’estero, risultando una perdita netta per il paese. Chi rimane vive in condizioni precarie a barcamenarsi tra aziende che servono in maniera inefficiente il megacliente chiamato Stato, oppure che stanno sull’orlo di chiudere e venire acquisite.
Avete ammazzato lo spirito imprenditoriale, criminalizzate il capitalista, spingete chi vuole aprire un’azienda ad andare all’estero per evitare tasse, burocrazia e magistratura.
Avete creato una legione di Italiani dipendenti dalla mano pubblica, che sognano il posto in Comune o alle Poste se sono intraprendenti, altrimenti si accontentano del Reddito di Cittadinanza.
Andiamo verso un futuro in cui milioni di persone si ritroveranno senza lavoro, sostituiti dalle macchine.
E la vostra soluzione è importare legioni di maschi giovani, ignoranti ed arrabbiati, che non sanno fare praticamente niente ma si abituano fin da subito ad aspettarsi elargizioni dallo stato e a spalleggiarsi con i loro connazionali più delinquenti (perché nell’anarchia tollerata emergono i peggiori e influenzano gli altri).
Bene, bravi, complimenti.
Certo che il problema della disoccupazione è molto più antico e profondo!
Ma con che coraggio mi si dice sostanzialmente “se non hai due lauree o vai a raccogliere i pomodori o ringrazi che ci vanno quelli là al posto tuo”?
4. Status di rifugiati
I clandestini non vanno considerati tali perché secondo la nostra maestrina avere i documenti in regola non dipende dalla singola persona (!)
Vanno invece chiamati “richiedenti asilo”…
No, veramente, non se ne può più. Su questa mistificazione ho già risposto in abbondanza nell’articolo a cui rimando.
Eh già, perché siccome un Eritreo non può chiedere asilo politico verso l’Italia mentre è in Eritrea, noi dobbiamo sobbarcarci un bel po’ di Somali che si spacciano per Eritrei, e molto più: Pakistani che prendono l’aereo per andare a prendere un barcone in Africa e farsi raccogliere in mezzo al Mediterraneo, Ghanesi e Senegalesi che non hanno ragione valida per venire ma se la giocano rischiando prima la vita attraversando mezza Africa… logico, no?
Il tutto condito dal pietismo ignorante della B. che nel video fa suo il sillogismo: se rischiano così tanto vuol dire che sono disperati, no? Come possiamo respingerli?
Qualcuno glielo spiega che per esempio sui social nigeriani la gente ha parole molto dure per questi che partono, che non sono affatto tra i bisognosi?
O che si parte in genere con una grande incoscienza, spesso lasciando una situazione abbastanza agiata per infilarsi in un tunnel tremendo, e la maggioranza se sapesse veramente cosa l’aspetta in Italia non partirebbe, pure non ci fossero tutti i rischi del viaggio?
5. La conclusione scivola sull’erotico.
Signori italiani, mettetevi l’animo in pace, ché questi ragazzoni, oh, piacciono assai…
Eccola là, tutta friccicori che chiude il video in una nota che vuole essere scherzosa ed invece è patetica.
Black Pigeon ha fatto rilevare una cosa interessante: è tipico dell’istinto femminile il tradire la propria patria in casi come questo, quando si profila all’orizzonte un nuovo popolo più forte, in grado di prevalere ed imporsi. Beninteso: non tutte le donne si fanno guidare così dall’istinto animale; ma c’è questo substrato che va riconosciuto. Il delinquente, il poco di buono piacciono perché dominano. Non è strano che tante donne nei territori occupati dai nazisti siano diventate amanti degli ufficiali tedeschi.
L’ormone dice di accoppiarsi col più forte!
Ed ecco spiegato perché la tizia che si dà arie da comica alla fine tira fuori il “suo argomento”: i le fanno sangue.
(Qualcuno mi fa notare che i collaborazionisti si trovano sempre nella storia, e sono spesso uomini. Verissimo, ma qui abbiamo una intensificazione del fenomeno dovuta anche al fatto di vivere in una società profondamente femminilizzata. Davvero, è necessario seguire il video che ho linkato di Black Pigeon, vi raccomando di selezionare i sottotitoli in Italiano.
Preciso che si tratta di un video provocatorio e non sono d’accordo su tutto quello che dice, ma ci aiuta a renderci conto che la base biologica del nostro agire è fondamentale, non possiamo dimenticarcela, e le donne di oggi nel profondo sanno che avranno una discendenza più numerosa se si accoppieranno con un immigrato giovane, forte e spavaldo. E una società dominata dalle donne è un caso raro, che si presenta solo quando una civiltà sta per scomparire…)