Che ne pensi della Bibbia?

Situazione: Testimoni di Geova che provano a convertire Musulmani (!)

Mi è stato chiesto di fornire una risposta sintetica alla curiosa domanda del titolo, da un’amica che ha assistito alla scena dell’incontro Testimoni/Musulmani, ed è stata a sua volta apostrofata.

Avevo bisogno di scrivere questo articolo per provare a me stesso che posso non essere prolisso…

bimbo africano che legge una Bibbia

Diamo a Cassivellaunus* quel che è di Cassivellaunus: questo bimbo ha la Bibbia consumata perché educato da Protestanti. Imparare a conoscere meglio la Bibbia non ci farebbe male, lo dico da Cattolico.     *storico condottiero Britanno, avversario di Cesare

 

Osservazione 1: Evangelizzare/Fare proselitismo.

Stupisce a volte l’ingenuità dell’approccio dei Testimoni di Geova (TdG nel seguito dell’articolo). Ti domandi come facciano a convertire qualcuno, visto che stanno nelle barzellette assieme ai citofoni, e gioiscono per i disastri e le guerre promettendoti che l’Armageddon è vicino.

Ma è un po’ come avviene per il leone, che non deve mica mangiarsi tutto il branco: si accontenta di azzannare gli elementi più deboli, le prede più facili.
Tanto ci provano. Nel mucchio, tra gli infastiditi che li deridono, qualcosa raccolgono.

E’ davvero, letteralmente, un peccato, che la spinta ad evangelizzare sia sempre più trascurata o malvista, proprio nella Chiesa Cattolica (!)

Per paura di fare proselitismo, cioè di convertire superficialmente, rinunciamo. Sempre attenti a non scomodare nessuno e a non farci criticare. E così le testimonianze di vita, il coraggio sfrontato, la schiettezza, rimangono appannaggio di qualche volenteroso delle frange più laterali del Protestantesimo, che predica un Vangelo distorto, monco, e fa -lui sì- proselitismo. Bel risultato davvero!

 

Osservazione 2: il venditore di coltelli.

I TdG usano tecniche collaudate e discorsetti ben memorizzati. Sono come quel tizio della televendita TV, come si chiamava? Chef Tony mi pare. Ti faceva una dimostrazione di come si usa un coltello, cioè presentava come fosse una roba mai vista, con maestria, la cosa più banale di questo mondo, che esiste da millenni. E in questo modo vendeva coltelli in quantità!

Dunque funziona mettere le cose in maniera nuova. Non per niente chi conosce un po’ i TdG osserva che sembra che lo facciano apposta, cambiano il nome a tutto (ad esempio il Discorso della Montagna per loro diventa il Sermone del Monte, il Padre Nostro diventa la Preghiera Modello…). E certo che lo fanno apposta: ti tolgono gli appigli familiari per costringerti a ripartire da zero, con loro.
E per quelli che ci cadono questo trucco (lo spray all’aroma sedile nuovo sull’auto usata) funziona perché avevano davvero bisogno di riconciliarsi con Gesù Cristo, di aggrapparsi magari a Lui in un momento di difficoltà; ma la superbia di solito impedisce di tornare sui propri passi ed ammettere di avere sbagliato. Quindi, se ho bisogno di Dio ma non voglio perdere la mia autostima, di persona superiore ai poveri cretini rimasti indietro nella loro superstizione cattolica, l’unica alternativa è quella della svolta. Verso una nuova versione del Cristianesimo, per la quale mi sento scusato perché prima non l’avevo conosciuta e giudicata. Compro un nuovo prodotto al supermarket delle idee, felice dell’acquisto perché soddisfa i miei bisogni.

 

Non sentitevi in soggezione di fronte ad un approccio che spiazza. Non c’è niente di straordinario dietro, sono tecniche di vendita.

 

Risposta alla domanda: che ne penso della Bibbia.

Vedi, caro Testimone… Non è questione di tirar fuori al volo ora una opinione personale sul libro sacro dei Cristiani, ignorando secoli di studi.

 

La Bibbia è uno strumento di lavoro della Chiesa Cattolica proprio come un libro di testo è un punto di riferimento di un professore universitario. Lo ha scritto lui, non ne dipende.

Gesù non ha affatto detto “Scrivete questo libro”, ma ha proclamato “Andate e predicate!” Credi che sia un caso?

E’ per lo stesso motivo per cui per imparare una materia non ti accontenti del libro ma frequenti un corso scolastico od universitario.

Peggio, perché le cose che impari a scuola sono più facili da trasmettere anche con i libri.

La Fede non è carta ma si comunica nella vita. Ma quello sarebbe ancora poco. No, anche i concetti sono sfuggenti senza una guida. Prendi un libro che insegna di Gesù che è uomo; che insegna che Gesù è Dio. Sembra una contraddizione, perché la natura di Dio va oltre la nostra comprensione.
Lo presenti per la prima volta ad un tale; quello legge e capisce che Gesù è solo un uomo. Lo apri davanti ad un’altra persona, e quello ne trae l’impressione che Gesù non è affatto uomo, è Dio.

 

Il concetto falso di Libro Sacro

La Chiesa non dipende da un libro, perché al testo si può fare dire tutto e il contrario di tutto. La Chiesa fornisce l’interpretazione.

Non ti sta bene? Allora spiegami chi è questo Dio maldestro che mette su un gran bel piano di salvezza… dove alla base avremmo una raccolta sparsa di fogli e pergamene, variamente interpretabili, scelti dalla comunità stessa che li ha scritti, ma che (oh, disdetta!) ne ha conservato e tramandato una interpretazione sbagliata  per millenni… Un Dio sadico? Che ti lascia ad accapigliarti con tuoi “fratelli” per decidere su cosa Lui ti abbia detto? No, dico, che comunicatore insulso sarebbe, che ti lascia in eredità un documento che non si sa cosa dica?

E tutto questo solo perché ti ostini a non credere a chi è stato scelto come depositario.

 

Il Protestantesimo ha di fatto importato dall’Islam, per comodità e necessità, il concetto di libro sacro. Perché aveva bisogno di un appiglio, mentre si staccava dalla Chiesa fondata da Cristo.

Ma il Corano è al fondamento dell’Islam in maniera completamente diversa, e più radicale. Il Corano non sostituisce la Bibbia, sostituisce Gesù stesso.

Che è di tutta evidenza un enorme impoverimento.

 

 

Il Cristianesimo non si basa sulla Bibbia, si basa sulla Chiesa.

 

 

Bene, secondo i miei standard è stata una risposta breve… prometto che migliorerò. Ma c’è sempre così tanto da dire…

2 commenti:

  1. La Fede non è carta ma si comunica nella vita.
    Mi piace!

  2. Alessandro Grasso

    Sì, ma il punto è che la Bibbia è uno strumento di lavoro, e un libro non può proprio bastare per fondare una fede.
    La “fede vissuta” è la parte più ovvia, ma anche quella meno importante, di ciò che non sta in un libro.
    Una bravissima persona può essere convinta di una cosa falsa, e tu farti portare a seguirla (credere il falso) solo per la sua bontà personale.
    Quindi l’esperienza di vita è fallace come e più del libro. Quello che può salvare entrambi è solo una teologia, che dia una interpretazione, e questo a condizione che ci sia Dio a “garantirla” visibilmente, cioè attraverso la Storia.

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