Povera Siria

Danni della guerra in Siria

Edifici distrutti a Daraya, vicino Damasco, 10 Dicembre 2012. (Reuters/Kenan Al-Derani/Shaam News Network)

Qualcuno un tempo disse che le democrazie erano la migliore garanzia per la pace, perché governanti democraticamente eletti non avrebbero potuto andare contro il volere dei loro popoli, e la gente certamente non vuole la guerra. E io ci credetti.

Invece ora scopriamo la novità: fanno guerre sempre più senza senso, contro l’interesse di tutti. Tanto l’elettore non conta, e se contasse non saprebbe scegliere comunque.

E allora via, ad assecondare l’onda del momento. Si sentono statisti perché cavalcano gli eventi secondo la linea sbagliata, che però è stata raccontata come doverosa ed inevitabile.

Un commento:

  1. Alessandro Grasso

    Questo articolo l’ho scritto immediatamente prima di partire in pellegrinaggio per la Terrasanta, quando un attacco alla vicina Siria, da parte degli Stati Uniti, sembrava imminente. Venne poi annullato all’ultimo momento, probabilmente la ragione principale era il timore degli Usa di trovarsi a fronteggiare un nemico temibile nell’esercito russo, schierato con il regime siriano del loro alleato Assad. Politica scellerata, quella dell’Occidente che sostiene i “ribelli moderati” contro Assad, moderati nell’immaginazione.

    Nel frattempo in Siria si continua a soffrire e morire, e i Cristiani sono stati cacciati…

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